Dalle texture della creta del grès alle graniglie della roccia del Dekton, gli effetti (magici) dei materiali che confondono
Nel gioco di prestigio tra industria e natura, il settore che pensa e produce superfici e rivestimenti è forse quello che – nel campo sperimentale della progettazione – si diverte di più. Di fronte a pavimenti in ceramica effetto marmo e piani di lavoro in simil pietra, l’illusione confonde, infatti, verità e imitazione con i trucchi del mestiere: tecniche industriali sempre più sottili accorciano le distanze tra ciò che in natura esiste e ciò che si può riprodurre in larga scala sotto forma di materiale da costruzione. E se da un lato, come racconta il vis-à-vis della settimana, mescole altamente performanti guardano al mondo fatto di pietra, vedi le novità di Cosentino, dall’altro, leggi Marca Corona, è il fare della ceramica che cita lo spazio sincero che ci circonda.
La pietra di Vicenza, il marmo travertino e il ceppo di Gré: parte dal fascino della pietra naturale il progetto di Daniel Germani per Cosentino. La nuova collezione di superfici ultra-compatte e ad alte prestazioni – Pietra Kode Dekton – rimescola e ripensa texture calcaree e graniglie della roccia, inaugurando una famiglia di lastre di memoria ora neoclassica, ora palladiana. “Ho passato molto tempo a decodificare la storia di ogni pietra dell’architettura italiana e a reinventarla in un design contemporaneo con tutti i vantaggi di Dekton”, ha affermato il designer. “Pietra Kode è una collezione che esalta il lusso nei piccoli dettagli sobri. È progettata pensando al futuro e completa qualsiasi spazio in un modo che non passerà di moda”. Se il lato ornamentale prende forza e grazia dai pattern del marmo e della pietra, il senso pratico si misura con un materiale totalmente inorganico che non si deteriora, adatto alle condizioni più estreme e a qualsiasi applicazione, dalle facciate, ai pavimenti e ai rivestimenti, fino ai piani di lavoro per bagni e cucine, in e outdoor. Il progetto comprende tre serie – Vicenza Kode, Travertine Kode e Ceppo Kode – declinate, a loro volta, in sette tonalità di colore.
Gioca tutto su nuance e incisioni anche la nuova Terracreta di Marca Corona, collezione che mette al centro della sua riflessione plastica e decorativa, però, la ceramica. “Esplorazione tattile della creta”, così come la definiscono dall’azienda di Sassuolo, la famiglia di piastrelle riproduce le fattezze e le imperfezioni della materia grezza mantenendo della versione naturale tutte le irregolarità. Materiche e rassicuranti, le cromie scelte per il grès attingono a piene mani dal mondo naturale, con sfumature terrose che dal marrone bruciato virano al blu oltremare, passando da una scia di bianchi e grigi calmi. Segni distintivi della collezione sono i rilievi, decorazioni ottenute tramite una mano artigianale, e le finiture smaltate che ricordano, tra motivetti foliage e intarsi a doppio colore, l’esuberanza cromatica delle maioliche.
ARTICOLO ORIGINALE: https://www.elledecor.com/it/design/a43305736/piastrelle-effetto-pietra-e-creta/